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  • Immagine del redattoreIng. Alberto Scanziani

5 domande da porsi per non scrivere una newsletter disastrosa

Aggiornamento: 15 feb


Criteri per impostare una newsletter

Quando si scrive una newsletter è nomale ritenere di avere una comunicazione rilevante da mandare ai destinatari: ebbene spesso non è così.

Io stesso effettuo campagne di email marketing che non sempre creano interessamenti nella misura che vorrei, poiché non mi pongo le domande fondamentali o perlomeno non tutte: questo perché i contenuti sono puramente informativi, ancorchè a mio avviso significativi. A mio avviso ….


Purtroppo ciò che è importante per noi può essere (quasi) irrilevante per altri: infatti chi invia le newsletter lo fa per mettere in evidenza se stesso o propri contenuti secondo criteri di “valore” o “merito” che raramente coincidono con quelli dei destinatari.


le persone hanno interesse per se stesse ed i loro bisogni, non si interessano di noi

Ecco alcuni esempi di newsletter inutili che lasciano normalmente indifferenti chi le riceve:


  • pubblicazione di un nuovo sito web;

  • auguri vari;

  • partecipazione fieristica (a meno che corredata di un esplicito vantaggio per la controparte, ottenibile se si visita lo stand)

  • autopromozione ovvero attribuzione di meriti secondo criteri soggettivi

  • promozione/contenuto non pertinente con il business della controparte

  • descrizione delle caratteristiche di un prodotto o servizio, slegate da benefici concreti: ricordiamoci che un prodotto “è” il beneficio che genera


Non è difficile capire quali contenuti sono inutili, basta pensare alle newsletter che tutti riceviamo e che ci lasciano indifferenti o peggio ci infastidiscono. Analoghe considerazioni per messaggi che riceviamo su LinkedIn, assai vicini allo spam.


esiste un problema per le aziende: non sempre si hanno contenuti interessanti

Ritengo che le domande fondamentali da porsi per verificare che una newsletter possa avere effetto siano:


  • Cambia la vita a chi la riceve, lo fa stare meglio?

  • Suscita una nuova idea?

  • Aiuta a creare nuovo business?

  • Aiuta ad acquisire valore?

  • Risolve un problema?


il contenuto deve rappresentare un concreto vantaggio per l’altro

Infine occorre lavorare molto sul titolo, nel quale deve comparire un vantaggio esplicito: esso è il principale responsabile dell’eventuale eliminazione della newsletter. Non entro nel merito di altri tecnicismi necessari per limitare il rischio di essere cestinati, dal momento che sono reperibili ovunque.

In assenza di contenuti di rilievo è meglio “saltare” una pubblicazione piuttosto che essere etichettati  come spammer: ciò rappresenterebbe un imperdonabile fallimento.


Inviare una newsletter è un atto fortemente critico e non va fatto con leggerezza: infatti in essa ci giochiamo tutta la nostra immagine. Possiamo facilmente sembrare noiosi, superficiali, poco focalizzati sul destinatario, scontati e giocarci la nostra immagine in modo irrimediabile.

Al contrario essa deve rappresentare un percorso di creazione di una percezione positiva di noi.


la newsletter deve contribuire alla costruzione del Brand aziendale

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Se desideri approfondire il tema puoi scrivermi a alberto.scanziani@gmail.com


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