Export tecnologico, non sfruttiamo dovutamente gli spazi di crescita
- Ing. Alberto Scanziani
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min

Per il mio storico cliente del settore meccanica – grazie al quale ho vinto il Premio Manager Internazionale 2025 – ho deciso da qualche settimana di virare decisamente l’attività di sviluppo commerciale sul promettente settore Aerospace. Questo per diversificare un business altrimenti stagnante ed in sofferenza di fatturato, come avviene per una parte significativa di aziende meccaniche.
il settore industriale di riferimento - le macchine utensili - è fermo da più di un anno
Il miglior compromesso tra Export di prossimità - scelta ragionevole per una piccola azienda meccanica come il mio cliente - e settore Aerospace è naturalmente la Francia, patria di AIRBUS, DASSAULT, ATR ed altri grandi player del settore nel segmento TIER 1.
Giusto per capire di che mercato stiamo parlando, nel terzo trimestre 2025 l’import francese di tali prodotti vede una crescita tendenziale del 37% a fronte di una media mondiale del 9%. Quattro volte tanto.
Premetto che il mio cliente, con lungimiranza, si è procurato due anni fa la Certificazione 9100 Aerospace.
Ma qual è il peso dell’Italia nell’export tecnologico per l’Aerospace?
Grazie al tool Market Barometer di Exportplanning sono andato a vedere quali sono gli andamenti dell’import francese dall’Italia per un aggregato di componenti meccanici per aerei, inclusi eliche e carrelli di atterraggio. Questa scelta nasce dal fatto che ho portato al mio cliente un'importante commessa per un TIER 2 italiano proprio per un particolare meccanico complesso del carrello di atterraggio di un elicottero Fokker. In questo senso l'aggregato scelto è pertinente.
L'andamento delle nostre esportazioni negli ultimi due anni è positivo.

Ma il dato significativo è un altro: se andiamo a vedere i Paesi Competitor dell’Italia in relazione a questo aggregato tecnologico, scopriamo che la nostra quota è nulla (dato aggiornato al terzo trimestre 2025). Persino il Marocco esporta più di noi in Francia (sappiamo però che lì ci sono subsidiaries di multinazionali francesi).

Analizzando più in profondità, ci consoliamo vedendo che l’andamento tendenziale cumulato del nostro export in Francia è comunque in crescita e non trascurabile rispetto ai Paesi competitor (dato aggiornato al terzo trimestre 2025).

I Paesi competitori di questo segmento non sono certo migliori di noi nell'export tecnologico e nella meccanica in particolare anzi, comprano abitualmente la nostra meccanica: addirittura Germania e USA sono le principali destinazioni del nostro export meccanico.
Ecco che sorgono spontanee alcune domande:
come spiegare allora l'inferiore performance del nostro export in questo comparto di alta tecnologia rispetto a Paesi perfettamente in linea con noi nella meccanica?
c’è una correlazione tra la stagnazione attuale della nostra industria meccanica e questa performance?
perchè le aziende piangono sui destini dell'automotive e non investono in altri settori tecnologici in espansione, pur sapendo che la compensazione di questi ultimi non può essere completa?
Non so e non pretendo dare una risposta: so solo che gran parte delle nostre aziende meccaniche non possono servire il comparto Aerospace perché non hanno la Certificazione necessaria.
Certamente c'è una criticità, un aspetto sul quale le aziende dovrebbero riflettere.
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